“Indum sanguineo veluti violaverit ostro si quis ebur aut mixta rubent ubi lilia multa alba rosa: talis virgo dabat ore colores. Illum turbat amor figitque in virgine voltus […] cum primum […] Aurora rubebit.
Come se alcuno macchiasse avorio indiano con porpora sanguigna, o come quando candidi gigli rosseggiano, mischiati a molte rose: tali colori la fanciulla rendeva dal volto. L’amore turba Turno, e fissa lo sguardo sulla fanciulla[…] appena l’Aurora di domani rosseggerà”
tratto da: “Eneide” , XII 66-70., Virgilio
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