Come un portento la terra del Nilo
le sue rose d‘inverno t‘ha mandato,
Cesare, presuntuosa.
Ma il marinaio di Menfi ha riso
dei giardini d‘Egitto, al varcare
la porta della tua Roma
che tutta era una primavera
e delle grazie di Flora odorosa
e dei campi di Pestum lo splendore.
Dovunque vada, dovunque guardi,
ogni strada è una treccia di rose.
Vinto dalla Roma iemale
avrai da noi le rose;
tu mandaci, Nilo, cereali.
Marziale
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